Come si diventa architetto
Quella dell’architetto è una figura professionale di grande responsabilità che, muovendosi nel vasto ambito dell’edilizia, può spaziare dalle semplici costruzioni ad uso abitativo alla realizzazione delle grandi infrastrutture a molto altro ancora. Ma come si diventa architetto?
Il primo passo da compiere, dopo il diploma, è quello dell’iscrizione universitaria ad un corso di laurea in Architettura. Gli atenei presenti in tutta Italia che propongono un corso di laurea quinquennale (secondo il vecchio ordinamento) o triennale sono tantissimi e prevedono inoltre un test d’ingresso che verte su materie di cultura generale, matematica, logica, geometria, fisica, ma anche storia, disegno e rappresentazione. Si tratta infatti di una professione a metà strada tra competenze umanistiche e scientifiche.
Un bravo architetto può vantare conoscenze tecnico-matematiche degne di nota, un indubbio senso estetico, una spiccata creatività e, non per ultimo, un particolare interesse per la storia dell’arte. Anche per questo, al fine di avere maggiori chance di inserimento nel mondo del lavoro, non limitandosi ad essere un architetto junior di categoria B, è fortemente consigliato, una volta conseguita la laurea del triennio, proseguire gli studi specializzandosi ulteriormente con il successivo corso di laurea magistrale della durata di due anni.
Il secondo passo fondamentale è l’abilitazione all’esercizio della professione, che si ottiene solo dopo aver superato il relativo esame di Stato, articolato in prove scritte ed orali. Terzo ed ultimo passo necessario sarà l’iscrizione all’albo professionale, per la quale bisognerà presentare tutta la documentazione necessaria. L’appartenenza ad un Ordine professionale dipende dalla residenza anagrafica o dal domicilio professionale.